venerdì 18 ottobre 2013

Un dono di Dio: un talento down!

Doveva essere abortito perché down: oggi è un vero e proprio genio Ha 16 anni, parla inglese e spagnolo alla perfezione ma se la cava anche col francese e il latino. E’ un adolescente con un’incredibile capacità di suonare bene il violino e si è già esibito in concerti con orchestre sinfoniche. Tiene anche conferenze per gli Stati Uniti e nel resto del mondo.Si chiama Emmaunel Joseph Bishop e guardando alla sua storia si può dire senza esagerare che è alcune spanne al di sopra degli adolescenti della sua età. Questo giovanotto talentuoso ha lasindrome di Down; in alcuni paesi la legge permette di abortirlo prima della nascita, solo perché Down.La sua storia è così impressionante che sta girando il mondo attraverso i social network.E’ difficile trovare un talento come quello di Emmanuel in giro per il mondo magari perché non li hanno lasciati nascere per il solo fatto di essere affetti dalla sindrome di Down; questo per il fatto di non avere i requisiti che la società occidentale afferma che si debbano avere, per essere degni di questa vita. E tutto questo protetti dalla legge.Tuttavia, la storia di Emmanuel appare come una tempesta che distrugge tutti questi sofismi per giustificare l’aborto di decine di migliaia di bambini che non sono considerati adatti. Questo adolescente statunitense ha smontato tutti gli argomenti a favore dell’aborto dei Down, mostrando al mondo di cosa sia capace.Un cattolico devoto.Emmanuel è anche un cattolico molto devoto, lo afferma orgoglioso, facendo le sue preghiere anche in latino, dirigendo la preghiera del Rosario e altre preghiere comunitarie in molte occasioni.In questo senso, questo ragazzo, intende usare il dono che Dio gli ha fatto, per un fine più grande. I suoi sforzi sono per mostrare che i disabili sono uguali agli altri, che hanno i propri doni e abilità da mostrare al mondo. I definitiva, convincere il mondo che sono utili, proprio il contrario che quotidianamente il mondo insegna.Un talento precoce.Emmanuel è nato il 21 Dicembre del 1996 nella città statunitense di Grafton. Coominciò subito a sorprendere tutti: a due anni già cominciava a leggere e a tre era capace di leggere parole in francese.A soli sei anni lesse il discorso di benvenuto dell’Associazione Nazionale Sindrome di Down, e lo fece in tre lingue per una platea di più di seicento persone. A questa età cominciò ad apprendere a suonare il violino, uno dei suoi maggiori interessi.La vita di Emmanuel prosegue a questa velocità vertiginosa. A otto anni andava in bicicletta e vinceva medaglie alle paralimpiadi degli USA, gareggiando anche nel golf e nel nuoto in cui vinse medaglie nei 200 e 400 metri in stile libero.Il violino, la sua arma, il suo scudo.Un anno dopo faceva il chierichetto in parrocchia e l’anno successivo riceveva il sacramento della Cresima. Nel 2010 corona un altro suo sogno, suonando alla Giornata Mondiale per la Sindrome di Down in Turchia, insieme a un’orchestra sinfonica. A 12 anni suona il violino inun recital inIrlanda in occasione del Decimo Congresso Mondiale della Sindrome di Down.Il suo obbiettivo: aiutare altri bambini.Emmanuel è stato educato da genitori che non hanno mai dubitato delle sue capacità. Con sforzo e perseveranza questo ragazzo ha potuto superare la sua disabilità.Nelle sue presentazioni parla della sua vita di adolescente con Sindrome di Down, che ha interesi, che ama gli sport, la musica, che nuota, che va in bicicletta.I suoi obbiettivi si riassumono in quattro punti:Evidenziare le competenze, talenti, doni e le potenzialità dei bambini con questa disabilità.Contrastare le basse aspettative nella sindrome di Down.Dimostrare che la gioia di vivere non si oppone a queste persone.Attenuare la prevalenza di tutto ciò detto o scritto sulla sindrome di Down proviene principalmente da persone senza questa disabilità.Un esempio per tutti.A Dicembre 2012, a Houston, in occasione della riunione annuale della trisomia 21, Emmanuel sorprende tutti raccontando le sue avventure e viaggi intorno al mondo, i loro studi e anche del suo violino. Parla anche un po’ in francese e delle opere d’arte che aveva visitato durante il suo soggiorno a Parigi. Risponde alle domande sulla sua vita e di dubbi che altre persone possono avere.La sua formazione in casa ha dimostrato l’importanza dell’alfabetizzazione precoce.La sua testimonianza, più per la sua capacità di superamento che per le sue abilità concrete, è uno stimolo e un impulso per molti bambini con Sindrome di Down e le loro famiglie. Non sono sole e sono utili molto più di quanto possano immaginare.[Tradotto da: http://www.religionenlibertad.com/articulo.asp?idarticulo=31458%5D



mercoledì 16 ottobre 2013

Un dolore che non passa...

<< (...) un lutto sbagliato. Perchè quello dei genitori di bambini morti durante la gravidanza o il parto è un lutto molto speciale: un lutto che sembra non ave...re il diritto di esistere (... ) Un lutto che non deve esistere (...) per amici e parenti dei genitori, che appaiono, a seconda dei casi, imbarazzati, stupiti, irritati...come davanti a un sentimento inopportuno ed esagerato. Il fatto è che la morte di un figlio è un evento innaturale e drammatico, un dolore inimmaginabile, terrorizzante. Quindi molto meglio pensare che questa non è come la morte di un figlio "vero", e comportarsi di conseguenza. Per esempio dicendo frasi come queste, tutte rigorosamente autentiche: "Ma si dai, ne farete degli altri". "Pensa se ti succedeva più avanti!" "Ma stai ancora male? Sono già tre mesi..." "La prossima volta fai due gemelli, così recuperi...!" "La prossima volta ne farete un altro più bello!" "Beh, non era ancora proprio un bambino..." "Scusa se non ti vengo a trovare, ma sono incinta e non mi voglio intristire" "Ma gli fanno anche il funerale?!" A nessuno, io credo, verrebbe in mente di dire cose del genere a una coppia che ha perso un figlio, se si trattasse di un bambino più grande o di un adolescente. Ma i "bambini nati in silenzio" (...) sembra siano figli solo per i loro genitori. Riuscite a immaginare una solitudie peggiore di questa?>> Brano tratto dalla prefazione al libro: "La tua culla è il mio cuore". Un progetto dell'Associazione CiaoLapo Onlus. Ieri è stata la Giornata del lutto perinatale. Molte donne e molte famiglie vivono con estrema solitudine questo dolore. Forse è il caso di parlarne tra di noi, iniziare a non sentirci sole condividendo le nostre esperienze, personali o meno, per allontanare il senso di vuoto e isolamento che aggrava un momento già estremamente difficile per qualunque donna, per qualunque mamma. ( da Facebook).Nasce anche per questo il mio blog.
Ora pero' vivo più serena perchè a Medugorje, la Madonna mi ha fatto un grande Grazia che mi ha permesso di credere in modo ancora più forte che anche il mio angioletto è in cielo con lei!




martedì 15 ottobre 2013